Arriva il momento di chiudere un capitolo, perché le cose sono così chiare da sembrare compiute.
Questo diario ha iniziato Cristiana sei anni fa esatti: l'idea era di raccontare la vita di una famiglia che aveva deciso di trasferirsi a Londra, la nostra.
Il blog poi è diventato mio, ho imparato a scrivere* e ho capito tante altre cose, che sono appunto le righe e fra le righe del racconto.
Ma da qualche tempo mi sono reso conto che la mia vita non ha più bisogno e voglia di essere raccontata e descritta, ma piuttosto di essere vissuta senza più lo scrutinio di un occhio esterno, e questo almeno per un po'.
Vivo lavoro studio e respiro qui e l'Italia mi sta vicina e lontana esattamente come la mente al corpo (o il corpo alla mente), così sedimentata che non serve raccontarla.
Questa città è diventata la mia e la nostra città, così
grande da essere ancora e per fortuna invisibile ai nostri occhi, se non
nei luoghi a noi familiari: la casa, il quartiere, i posti che amiamo e che frequentiamo per passione o per dovere.
Qui vivono i nostri figli, che oramai hanno trascorso più vita qui che in Italia.
Sarà che i libri, la letteratura e la poesia mi sembrano oggi tanto necessarie quanto indispensabili per capire il mondo e per viverci meglio.
E oggi questi pensieri mi paiono di una lampante chiarezza.
Grazie ai venticinque lettori, grazie a chi ci ha sostenuto e letto durante sei lunghi brevi anni.
Queste parole sono un abbraccio di riconoscenza, non un addio. Abbiamo tutti la vita davanti.
Fra
e appunto per non smentirmi... non da solo, ma in buona compagnia e ad intervalli irregolari scrivo qui, su fratyricon (ah il solito vanesio): fratyricon.wordpress.com
** come si impara a scrivere, amica mia?
"A scrivere si fa così: si dorme un pochino
si resta in attesa con mani perfette vuote."
Mariangela Gualtieri
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