Ideale per il pollo, al tandoori appunto, una ricetta indiana che devo a Kam Chana.
Certo... la carne di pollo non ha particolare appeal, noiosa e senza gusto e pure un po' sfigata; nelle occasioni che contano è difficile trovarla servita su una tavola italiana.
Il pollo infatti è un cibo da bambini, che dopo prolungata bollitura fa quel brodetto somministrabile anche ad ipocondriaci e convalescenti, ideale se accompagnato da un riso pallido, appena sbiancato da un noce di burro.
Si fa più figura forse nella versione completa di carcassa oppure bello unto arrostito allo spiedo e comprato nei mercati rionali.
Il tandoori invece dà una possibilità alla carne di pollo, a pezzetti, a strisce o scubettata da un petto, alle coscette, addirittura alle alette... insomma nobilita.
Ecco come: si lascia marinare una notte un pollo fatto a pezzi e senza pelle in mezzo chilo di yogurt bianco (tipo il greco) e tre cucchiai generosi di spezia.
L'indomani si mettono i pezzi nel forno avvolti nella stagnola in una teglia per un'ora circa a quasi duecento gradi e poi, spacchettati, sulla griglia finché s'abbrucicchiano.
Chi non regge lo yogurt o è allergico al lattosio, può lasciare la spezia affogare nell'olio di semi per una decina di minuti in una capiente padella, poi a fiamma alta getta la carne di pollo. In quindici minuti i pezzi di pollo s'arrossano della spezia e sono pronti.
Accompagnato dal riso (nero o basmati) o da verdure come taccole, fagiolini o peperoni verdi, (listati ma non a lutto), il pollo al tandoori diventa un piatto unico di effetto e di sostanza.
*Coriandolo, fieno greco, chilli, pepe nero, aglio in polvere, cassia, cannella, cumino, zenzero, cardamomo... insomma tutto o quasi
dopo questa ricetta, ho deciso che ti amo! ;-))
RispondiEliminabaci a voi tutti
paoloc