
Gli inizi, da copione. Famiglia Pakistana emigrata in Uk nei primi anni '60. Il padre sceglie di stabilirsi non nell'East London dove la comunità Pakistana è grande, ma a Hammersmith, nell'Ovest. Risultato, forte discriminazione razziale che porta i componenti della famiglia a disperdersi e lui, in giovane Farooq a chiedere soldi alla fermata della metropolitana. Un giorno un'assistente sociale lo prende e lo porta in una sorta di collegio (riformatorio) nel countryside. Qui, grazie all'impegno di un team di psicologi che lo seguono riesce a riprendere gli studi e alla fine si laurea. Ha 21 anni circa. Nel frattempo all'università viene a conoscenza di un corso di danza a cui non riesce ad accedere per questioni di numeri. Imperterrito, torna a Londra e convince un numero di insegnanti di danza ad andare ad insegnare lì e nel giro di pochi mesi organizza un contro-corso a cui aderiscono migliaia di studenti. Inizia la passione per la danza. In pochi anni raggiunge, seppur ad un'età già avanzata per questa disciplina, altissimi livelli. Viene selezionato da un coreografo e si trasferisce nel sud della Germania e poi a Bruxelles dove diventa prima pupillo poi assitente di una notissima danzatrice-coreografa. Passano gli anni, si sposa e ha una bambina. Ha circa 35 anni e si rende conto che non potrà ballare per sempre. Si iscrive ad un MA in Arts Management a Londra (il mio!) e tutte le settimane fa su e giù con il treno da Bruxelles per un anno.
(...il seguito domani....)
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